Oligozoospermia e teratozoospermia, cosa significano?

18 / 07 / 2023

Oligozoospermia e teratozoospermia, cosa significano?

Quando parliamo di fertilità, di solito pensiamo al periodo fertile della donna. Tuttavia, anche la fertilità maschile è molto importante. Per questo motivo, in questo post, parliamo dell'infertilità maschile e di alcuni termini che dovresti conoscere.

Test per valutare la fertilità maschile

In caso di sospetta infertilità dell'uomo o di aborti ripetuti, vengono effettuati diversi controlli. 

In primo luogo, viene effettuato un esame fisico per valutare le condizioni fisiche generali ed escludere possibili patologie degli organi sessuali come, ad esempio, quella del varicocele. Successivamente, si passa al test dello spermiogramma (noto anche come spermiogramma o spermiogramma) per analizzare la qualità dello sperma. Inoltre, un'analisi ormonale è spesso richiesta per escludere possibili alterazioni negli ormoni sessuali maschili come testosterone, prolattina, ormone follicolo-stimolante (FSH) o ormone luteinizzante (LH) poiché alcuni parametri anomali di questi ormoni possono variare la quantità e la qualità degli spermatozoi. Allo stesso modo, si può richiedere il cariotipo o studi genetici del seme come l'ibridazione fluorescente in situ (FISH). Di seguito, parleremo in maniera approfondita del test dello spermiogramma.

Cosa viene analizzato nello spermiogramma? Quali sono i valori normali?

Come accennato in precedenza, con lo spermiogramma si studiano le caratteristiche che determinano la qualità o meno dello sperma.

Il campione seminale viene raccolto tramite masturbazione dopo 3-5 giorni di astinenza e depositato in un contenitore sterile. Successivamente, si analizzano alcuni parametri in laboratorio: volume, colore, viscosità, pH, mobilità spermatica, morfologia, concentrazione spermatica, vitalità o presenza di leucociti (indicativo di possibile infezione).

Per capire se questi valori sono nella norma, consideriamo i parametri stabiliti dall'OMS:

- Volume di eiaculazione: è la quantità di sperma espulso durante l'eiaculazione. Dovrebbe essere tra 1,5 mL e 6 mL. Se il volume ottenuto è inferiore, parliamo di ipospermia. Al contrario, se si ottiene più volume di 1,5 mL lo chiamiamo iperspermia.

- pH: 7,2 o più.

- Vitalità: 50% di spermatozoi vivi o più.

- Motilità o mobilità degli spermatozoi: nello studio ci sono due valori: il movimento totale, che deve raggiungere almeno il 40% e la mobilità progressiva (che deve essere almeno il 32%). Se la motilità è inferiore ai valori di riferimento, si parla di astenozoospermia o astenospermia. 

- Morfologia degli spermatozoi: si analizzano le forme di tutte le parti del gameto. Il campione deve contenere più del 4% di spermatozoi con morfologia normale. Parliamo di teratozoospermia quando la morfologia è inferiore al valore di riferimento.

- Concentrazione spermatica: deve essere di almeno 15 milioni/16 milioni/ml, se no parliamo di oligozoospermia.

È possibile che non ci siano spermatozoi nell'eiaculato?

Sì, in questi casi parliamo di azoospermia, un disturbo che causa tra il 3% e il 10% di casi di sterilità maschile e che non ha sintomi evidenti.

Lo stile di vita può migliorare la qualità dello sperma?

Sì. Migliorare lo stile di vita, evitare l'esposizione a sostanze tossiche ambientali, seguire una dieta equilibrata, fare esercizio fisico regolare e ridurre lo stress potrebbero beneficiare la fertilità maschile.

In breve, oligozoospermia e teratozoospermia sono condizioni che possono influenzare la fertilità maschile. Una diagnosi adeguata, che includa seminogramma, esami ormonali e studi genetici, è importante per determinare le causa scatenanti. 

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