Il termine aborto biochimico non è familiare a molte persone. Pertanto, quando si verifica, sorgono molte domande: quali sono le conseguenze? Rappresenta un problema per ottenere una nuova gravidanza? Quando si può riprovare?
In questo post rispondiamo a tutte le vostre domande.
Che cos'è una gravidanza biochimica?
Una gravidanza biochimica è un aborto precoce che si verifica quando, dopo la fecondazione di un ovulo e l'impianto dell'embrione nell'utero, il processo di sviluppo dell'embrione si interrompe dopo pochi giorni. È noto anche come aborto biochimico o microaborto.
In ogni caso lo spermatozoo feconda l'ovulo, l'embrione si forma e si sviluppa fino al 6° giorno, quando l'embrione si impianta nell'utero. A quel punto inizia la sintesi dell'ormone beta-hCG (gonadotropina corionica umana) e, per questo motivo, il test di gravidanza risulta positivo. Tuttavia, la gravidanza non è visibile attraverso ecografia.
Perché si verifica l'aborto biochimico?
È difficile sapere con esattezza quali siano le cause dell'arresto dello sviluppo embrionale, fondamentalmente perché i resti embrionali vengono espulsi con il mestruo e non possono essere analizzati. Tuttavia, le possibili cause possono essere:
- Anomalie anatomiche dell'utero materno.
- Problemi ormonali.
- Alterazioni genetiche nell'embrione dopo la fecondazione.
- Alterazioni genetiche nell'ovulo o nello spermatozoo.
- Stili di vita poco sani dei genitori: fumo, consumo di bevande alcoliche, dieta squilibrata, esposizione a sostanze tossiche, instabilità familiare, emotiva, stress...
Sintomi dell’aborto biochimico
I sintomi più comuni includono dolore addominale, espulsione di coaguli con il mestruo, piccole contrazioni e mal di schiena. A causa del breve periodo di gestazione, la cosa più frequente è che in una gravidanza biochimica i sintomi siano poco individuabili e possano essere confusi con il mestruo.
Aborto biochimico e FIV
L'aborto biochimico è spesso erroneamente associato a un problema derivante da un trattamento di fertilità. Tuttavia, i microaborti possono verificarsi sia dopo una gravidanza naturale che dopo un trattamento di Fecondazione in vitro. La maggior parte delle volte, nella gravidanza naturale, passa inosservata perché non viene eseguito un test di gravidanza e viene dunque scambiata per un ritardo mestruale.
Le pazienti che si sottopongono alla FIV conoscono meglio le gravidanze biochimiche, in quanto eseguono un test di gravidanza, 8-10 giorni dopo il trasferimento dell'embrione, che risulta positivo per la quantità di beta-hCG rilevata. Tuttavia, quando si esegue un secondo test di conferma qualche giorno dopo, la gravidanza viene esclusa perché la quantità di beta-hCG non aumenta esponenzialmente come dovrebbe.
Quando riprende il ciclo?
Dopo un aborto biochimico non sono necessari né raschiamento né farmaci. Il ciclo mestruale della donna rincomincia normalmente dopo 1-2 settimane. Tutto dipende dal livello di beta-hCG e progesterone nel sangue. Affinché il ciclo mestruale riprenda e si verifichi l'ovulazione, i livelli di questi ormoni devono tornare ai valori basali.
Quanto tempo devo aspettare per una nuova gravidanza?
Una gravidanza biochimica non reduce le possibilità di avere nuovamente una gestazione. Così il ciclo mestruale riprende in modo normale, si può cercare una nuova gravidanza una volta avute due mestruazioni. In ogni caso, ciò che si raccomanda è consultare uno specialista e seguire le sue indicazioni visto che dipende dalle possibili cause che l’hanno provocato e dalla situazione emozionale della coppia.