L’età è il fattore più importante legato alla riserva ovarica bassa e la fertilità. Con l’età, la quantità e la qualità degli ovuli diminuiscono sempre. Per conoscere la riserva ovarica, vale a dire la capacità delle ovaie di produrre ovuli, vengono realizzate una serie di prove a quelle donne che cercano senza successo di avere una gravidanza da più di un anno. In questo modo, si valuta la risposta dell’ovaio una volta sottoposto ad una stimolazione ovarica. Normalmente questa diagnosi genera molti dubbi ed inquietudini di cui abbiamo parlato nel nostro post pubblicato anteriormente sul tema, dubbi a cui daremo una risposta in questa seconda pubblicazione.
Per valutare la riserva ovarica di una donna esistono diverse prove, però, quelle che permettono maggiormente di fare delle previsioni sono lo studio dei follicoli antrali e un profilo ormonale.
In cosa consiste lo studio dei follicoli antrali?
Lo studio dei follicoli antrali consiste in un’ecografia fatta all’inizio del ciclo con cui è possibile fare un conteggio dei follicoli che ci sono nelle ovaie che hanno una dimensione tra i 2 e i 9 mm. Se ne possono essere osservati 8 o più di 8 è indice di una buona riserva ovarica. Quanti più follicoli antrali possiamo osservare più alta è la possibilità di aspettarci una buona riserva ovarica.
In cosa consiste un profilo ormonale?
Il profilo ormonale consiste in un’analisi che studia la funzione ovarica. Normalmente viene chiesto lo studio degli ormoni FSH e l’estradiolo tra il secondo e il quinto giorno del ciclo, tuttavia, attualmente esiste un ormone, l’AMH (antimülleriano) che può essere studiato in qualunque momento del ciclo e che permette di valutare in modo migliore la riserva ovarica della donna con il vantaggio di non dover dipendere da un giorno concreto del ciclo per realizzare l’analisi.
- Ormone stimolante del follicolo (FSH): I livelli di FSH indicano che l’ipofisi deve realizzare uno sforzo importante per poter avviare un ciclo naturale o meno. Più alti sono i vali, più rischio esiste di assenza di risposta alla stimolazione. Si considera che può esserci una bassa riserva ovarica se ci troviamo davanti a valori superiori a 10 mUI/ml.
- Estradiolo: si considerano valori normali di estradiolo quelli che oscillano tra i 25-75 pg/ml, ma i valori inferiori ai 50 pg/ml sono quelli ideali per una donna fertile. Se i valori sono superiori possono essere indicativi di una bassa riserva ovarica.
- Ormone antimülleriano (AMH): l’ormone antimülleriano funzione controllando il numero di follicoli che possono essere usati in un ciclo producendo una diminuzione della sensibilità dei follicoli al FSH. Si considerano buoni valori di AMH quelli che oscillano tra 2.0 e 7.0 ng/ml. Un valore molto basso indica un pronostico peggiore. L’AMH ha un gran vantaggio: è indipendente dal ciclo mestruale della donna e può essere studiato qualunque giorno.
Cosa posso fare se l’analisi mostra una bassa riserva ovarica
La riserva ovarica ci indica indirettamente le possibilità di gravidanza che si hanno al realizzare un trattamento di riproduzione assistita con ovuli propri. Il trattamento successivo dipenderà sempre dai risultati delle prove realizzate, l’età e la storia medica della coppia però, sfortunatamente, non esiste nessun metodo che dimostri efficacia per il miglioramento della riserva ovarica una volta confermata. Una delle opzioni, quando le prove sono molto alterate, è procedere ad un’ovodonazione.