Ovodonazione: ottenere un buon endometrio per il transfer degli embrioni

30 / 09 / 2019

Ovodonazione: ottenere un buon endometrio per il transfer degli embrioni

Senza dubbio, riuscire ad avere un buono spessore endometriale è una delle questioni più controverse per le pazienti che ricevono ovuli in donazione. Lo spessore dell’endometrio e il suo aspetto ecografico sono due variabili che sono state ampiamente discusse in una moltitudine di articoli. Ci dobbiamo ancora mettere d’accordo su quali siano e migliori condizioni per raggiungere i migliori tassi di successo. 

Inoltre, noi medici abbiamo ancora opinioni diverse sul modo migliore di riuscire ad avere un buon endometrio per il transfer embrionale. Une revisione Cochrane recente conclude che non esista un protocollo ideale: estradiolo in pillole o cerotti, progesterone vaginale o intramuscolare, agonisti della GnRH o previ per evitare l’ovulazione spontanea. Tutti gli studi mostrano risultati simili. E come succede nella maggior parte dei casi, si raccomanda di realizzare degli studi aggiuntivi per arrivare ad avere dei risultati significativi. Tuttavia, esistono prove di un minor tasso di successo e un numero maggiore di cicli cancellati quando l’assunzione del progesterone si inizia previamente all’ottenimento degli ovuli. 

In base a questi dati, i nostri consigli cercando di semplificare senza perdere effettività, sono: 

  • Utilizzare pillole di estradiolo assunte per via orale o vaginale, o come cerotti transdermici
  • Non è necessario come prima opzione l’amministrazione di analoghi GnRH per inibire l’ovulazione. La maggior parte delle volte l’estradiolo preso dall’inizio del ciclo ha funzione di contraccettivo inibendo il ciclo naturale della paziente.  
  • Iniziare il progesterone dopo aver ottenuto gli ovuli della donatrice; in questo modo abbiamo il tempo di riassegnare un’altra donatrice alla ricevente qualora avvenisse un problema di fecondazione inaspettato. 
  • Utilizzare sempre progesterone vaginale. L’assunzione per via orale presenta le stesse problematiche dell’assunzione dell’estradiolo per via orale. Anche l’assunzione intramuscolare presenta dei possibili rischi, alcuni dei quali importanti come la polmonite eosinofilica. 

Anche per quanto riguarda i valori limite per decidere se cancellare o meno un ciclo ci sono opinioni contrastanti. Prima di tutto perché alcuni aspetti come il patrone ecografico dell’endometrio sono abbastanza soggettivi, in secondo luogo perché fino al momento non esiste nessuno studio che dimostri qual è lo spessore minimo o massimo che permetta di fare una previsione sul risultato del trattamento (bisogna tenere in considerazione che in questi casi uno spessore maggiore non sempre è migliore). Esistono studi condotti da importanti gruppi di ricerca che hanno scoperto che anche con un endometrio di 4mm si possono ottenere gravidanze normali. Alcune delle ragioni a cui si devono così tante differenze in queste scoperte possono essere dovute al momento in cui viene misurato lo spessore endometriale (ad esempio, una volta iniziata l’assunzione del progesterone lo spessore dell’endometrio tende a diminuire un po'), addirittura dove viene realizzata la misurazione (vicino al fondo, nella metà del corpo uterino, nell’istmo…)

A causa di queste differenze in alcune pazienti (specialmente in quelle che vengono da altri paesi per realizzare il ciclo di ovodonazione in Spagna) possono perdere la fiducia nel medico visto che tutto si presta ad essere oggetto di confusione. In questi casi la nostra raccomandazione è sempre la stessa: l’equipe che segue la paziente ha lo stesso interesse che ha la paziente di riuscire ad ottenere un buon risultato, quindi si deve avere completa fiducia nello specialista. Almeno mentre l’equipe pubblica buoni risultati sui trattamenti riusciti!

Basandoci sui dati che abbiamo raccolto, consideriamo che un endometrio è preparato al giorno 8 del ciclo con almeno 6 mm di spessore e non valutiamo il patrone endometriale. 

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