Il concetto di "ringiovanimento ovarico" è di crescente interesse per le pazienti che cercano opzioni per migliorare la loro fertilità. Sebbene si tratti ancora di un campo di ricerca in via di sviluppo e non di un trattamento consolidato, negli ultimi anni sono emersi diversi studi che esplorano questa strada come possibile alternativa per le donne con opzioni riproduttive limitate.
Che cos'è il ringiovanimento ovarico?
Questo termine raggruppa un insieme di tecniche sperimentali volte a stimolare l'attività ovarica, a promuovere lo sviluppo di nuovi follicoli o a migliorare la qualità degli ovuli.
L'idea è di offrire un'alternativa alle donne con bassa riserva ovarica o insufficienza ovarica precoce, per le quali i trattamenti convenzionali di fecondazione in vitro (FIV) hanno spesso tassi di successo inferiori.
Perché questo interesse per il ringiovanimento ovarico?
La fertilità femminile è direttamente correlata all'età e alla quantità e qualità degli ovociti. A partire dai 35 anni, la riserva ovarica diminuisce in modo più marcato. In questo contesto, la possibilità di "riattivare" le ovaie è molto interessante.
Attualmente, l'opzione con i migliori risultati per le donne che non rispondono alla stimolazione ovarica o che presentano un'insufficienza ovarica prematura è ancora la donazione di ovociti .
Quali tecniche sono attualmente oggetto di ricerca?
Tra le linee di ricerca più importanti vi sono le seguenti:
- Plasma ricco di piastrine (PRP): è ottenuto dal sangue della paziente stessa. L'obiettivo è concentrare i fattori di crescita naturalmente presenti nel plasma sanguigno e iniettarli nelle ovaie per stimolare le cellule ovariche e promuovere la riattivazione dei follicoli dormienti.
- Attivazione del follicolo in vitro (IVA): consiste nell'estrarre frammenti di tessuto ovarico, trattarli in laboratorio per attivare eventuali follicoli dormienti e quindi reimpiantarli nella paziente.
- Cellule staminali e terapia genica: sta studiando la possibilità di rigenerare il tessuto ovarico utilizzando cellule staminali o modificando alcune vie genetiche. Questa tecnica è nelle fasi iniziali della ricerca.
- Altri approcci: Si stanno studiando anche trattamenti farmacologici e tecniche chirurgiche volte a migliorare la vascolarizzazione delle ovaie.
- Quali risultati sono stati pubblicati finora?
Gli studi disponibili sono per lo più preliminari e di piccole dimensioni. Alcuni hanno descritto la ripresa dei cicli mestruali o addirittura il recupero degli ovociti dopo PRP o VIA. Tuttavia, i dati sono molto limitati e non consentono di trarre conclusioni definitive.
Per questo motivo, le principali società scientifiche internazionali ritengono che non vi siano ancora prove sufficienti per raccomandare queste tecniche nella pratica clinica di routine.
Quali aspettative realistiche può avere un paziente?
Il ringiovanimento ovarico suscita molta attenzione perché tocca un punto molto delicato: la possibilità di ripristinare la funzione ovarica e di ottenere una gravidanza con i propri ovuli nelle donne con bassa riserva ovarica. Tuttavia, è essenziale regolare le aspettative e comprendere lo stato attuale di questa linea di ricerca:
- Non si tratta di un trattamento consolidato. Le tecniche di ringiovanimento ovarico sono ancora sperimentali e la loro efficacia e sicurezza non sono ancora state convalidate dalla comunità scientifica.
- I risultati pubblicati sono molto limitati. Sebbene esistano casi occasionali di recupero del ciclo mestruale o addirittura di ovociti, gli studi disponibili sono piccoli, eterogenei e senza garanzia di riproducibilità.
- I rischi non sono del tutto chiari. Anche se in molti casi vengono utilizzati materiali della paziente stessa (sangue, tessuto ovarico), qualsiasi procedura invasiva comporta dei rischi e non esistono ancora dati sui possibili effetti a lungo termine.
In questo momento, l'aspettativa più realistica è quella di considerare il ringiovanimento ovarico come una promettente via di ricerca, ma non come una soluzione immediata. Per le donne che desiderano esplorare questa opzione, è meglio farlo nell'ambito di studi clinici controllati, con informazioni chiare e trasparenti sui suoi limiti..
Dott.ssa. Cristina Guix
Ginecologa esperta in fertilità a Barcellona IVF