La vitrificazione degli embrioni, o anche detta crioconservazione, è una tecnica utilizzata nel mondo della riproduzione assistita per conservare gli embrioni di buona qualità che non sono stati trasferiti durante una fecondazione in vitro (FIV). In questo articolo, parleremo a fondo di questa tecnica e dello scongelamento embrionale.
Perché si consiglia la vitrificazione degli embrioni?
Se durante la fecondazione in vitro otteniamo embrioni eccedenti e di qualità, la raccomandazione medica è sempre quella di conservarli. In generale, gli embrioni in coltura non sopravvivono più di sette giorni, ecco perché è necessario vitrificarli per poterli conservare a lungo nel tempo.
Quali sono i vantaggi della vitrificazione degli embrioni?
Questa tecnica ci offre molteplici benefici come, ad esempio, la possibilità di effettuare più trasferimenti embrionali a partire da un'unica puntura ovarica, aumentando così i tassi di successo.
Inoltre, nel caso in cui non è possibile eseguire il trasferimento degli embrioni a fresco, la vitrificazione garantisce la possibilità di poter avere comunque una gravidanza. Per esempio, mettiamo il caso che una donna sia a rischio di sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) e che la puntura ovarica sia stata già eseguita. In questo caso, gli ovuli estratti, come da prassi, vengono fecondati con lo sperma per dare origine agli embrioni. Tuttavia, con la comparsa della OHSS, potrebbero sorgere alcune complicazioni per la gravidanza; sarà quindi necessario posticipare il trasferimento degli embrioni al ciclo successivo (trasferimento ritardato). Grazie a questa tecnica, inoltre, è possibile anche adottare o donare embrioni ad altre coppie.
Come avviene la vitrificazione?
In primo luogo, si applica una soluzione crioprotettiva che preserva gli embrioni dal calo brusco della temperatura. Successivamente, gli embrioni vengono sottoposti a basse temperature con azoto liquido intorno ai 195,8 ºC. Infine, vengono messi su alcuni supporti e conservati in contenitori circolari in condizioni sicure e ottimali.
Come avviene la registrazione degli embrioni?
Gli embrioni vengono organizzati in modo tale da poter essere identificati in ogni momento. Generalmente, vengono utilizzati degli identificatori con nome e cognome della paziente oltre che un codice a barre.
Come avviene lo scongelamento degli embrioni?
Quando decidiamo di usare gli embrioni conservati, una volta avvisata la clinica, si provvede a estrarre il mini-contenitore che li contiene, togliere il coperchio e introdurli direttamente in un terreno di coltura a 37 ºC.
Poi, con l'aiuto di una pipetta, gli embrioni vengono estratti e passati attraverso diversi macchinari con concentrazioni decrescenti di crioprotettori. In questo modo si sostituisce la presenza di crioprotettori ad acqua fino ad ottenere un aspetto turgido. Questo processo è noto come reidratazione cellulare e consente lo scongelamento degli embrioni evitando il rischio di perdita o degenerazione delle loro strutture interne.
Quando avviene lo scongelamento e il trasferimento embrionale?
In generale, la vitrificazione viene effettuata lo stesso giorno del trasferimento embrionale. Normalmente, viene eseguita a distanza di poche ore per poter valutare lo stato degli embrioni.
Le modalità di trasferimento degli embrioni cambiano a seconda che siano freschi o congelati?
No, si procede allo stesso modo sia nel caso di embrioni freschi che congelati.