Ovodonazione: è tutto solo un problema di ovuli?

02 / 10 / 2019

Dot. Raúl Olivares.

La domanda probabilmente vi sorprende, ma molte volte viene consigliata l’ovodonazione perché nessuno ha precedentemente valutato in precedenza sufficientemente altri fattori (fattore  maschile, fallimenti d’impianto).

La domanda principale che  mi porgo  quando incontro una coppia che chiede per un’ovodonazione è:  conosco la ragione per cui questa coppia non è rimasta ancora incinta? E sarebbeno sorpresi dal numero di volte che la risposta è "no". Questo può essere un problema reale perché si può fare inbarcare una coppia in un programma di ovodonazione (di solito anche la coppia ha speso  tempo e denaro in precedenti cicli di FIVET falliti) solo per poi scoprire che c'è qualcosa che non si era considerato  in precedenza. Qui è dove si affronta  ancora una volta la "stessa domanda" su cui ho scritto un paio di giorni fa.

Immaginiamo questo caso. Trovi una coppia che chiede per un’ovodonazione perché lei ha 42 anni. Non sarebbe strano che la coppia abbia  fatto  precedentemente anche dei cicli di FIVET con buoni trasferimenti, anche con gli embrioni da congelare, ma non si è ottenuta la gravidanza. Se ci indaghiamo su un po' di più, può darsi che ti dicano che cercano una gravidanza da 8 anni. Dopo la revisione del caso clinico vedi che negli ultimi 2 cicli di FIVET la risposta follicolare era molto più bassa  e anche l’ultimo ciclo è stato cancellato dalla scarsa risposta. Sembra evidente che  sia un fattore ovarico per cui l’ovodonazione  è assolutamente necessaria. Ma dobbiamo considerare anche gli 8 anni di sterilità? Eranogli ovuli la causa di infertilità quando aveva 34 anni? Possiamo parlare di fallimento  dell'impianto dopo il trasferimento di embrioni buoni? Sono anche gli ovuli responsabili del mancato impianto durante tutti questi anni?

Ovviamente sono gli ovuli, da lontano, la parte più importante dell'equazione. Alcuni esperti ritengono che l'80% del successo dipenda dalla qualità dell'ovulo (è anche la mia opinione). Ma se ci si dimentica del restante 20% (lo sperma e l'endometrio) non si possono ottenere le aspettative di successo nonostante si abbia migliorato la qualità di questo 80% utilizzando una donatrice di ovuli.

Ho avuto casi di coppie a cui è stata consigliata  un’ovodonazione dopo varie FIVET fallite, semplicemente perché i colpevoli di questi precedenti fallimenti erano gli ovuli.  In alcuni di questi casi le coppie, dopo una valutazione esaustiva da parte nostra,  alla fine hanno eseguito un trattamento di FIVET con sperma di donatore dopo che gli si era stato diagnosticato un fattore genetico maschile (invece della donazione di ovuli con lo sperma del partner).  Altri casi sono sfociati in un nuovo trattamento di FIVET dopo aver trattato con antibiotici un’endometritis cronica, asintomatica che è stata diagnosticata con una semplice biopsia endometriale.

Questo non è per dire che ci sia sempre qualcosa di più da studiare o da indagare. Semplicemente vuol dire che ci sono diversi fattori di cui ci si deve rendere conto prima di consigliare un trattamento e che:

1) l'80% (gli ovuli )  non è 100% (gli ovuli, lo sperma e l'utero) e

2) che questo 20% può significare la differenza tra successo e fallimento del trattamento.

E soprattutto, che se i medici specialisti dedicano sufficiente attenzione in tempo al 20%, i pazienti possono risparmiare tempo, denaro e l’ovodonazione, a volte così inutile. 

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