
Prolungare l’orologio biologico riproduttivo ed assicurarsi una buona fertilità dopo aver avuto un intervento chirurgico oggi è possibile grazie alla vitrificazione dei propri ovociti. Nel procedimento si conservano gli ovociti ad un età giovane, quando cioè si ha ancora un buon potenziale per creare una gravidanza.
Per preservare la fertilità della donna, con buone possibilità di riuscita, bisogna tener presente la sua età e la riserva ovarica. L’età ideale per realizzare la vitrificazione non esiste, però è consigliabile farlo prima dei 36 anni, quando il numero degli ovuli e la qualità degli stessi è ancora ottimale. In questo modo, nel caso si dovessero usare in un futuro gli ovociti vitrificati, si otterrebbe il miglior tasso di sopravvivenza al momento dello scongelamento degli ovuli e quindi una maggiore possibilità di ottenere la gravidanza.
La vitrificazione degli ovuli si presenta quindi come la soluzione
per poter posticipare la maternità e come l’opportunità per quelle donne cui capacità riproduttiva può essere danneggiata a causa di una malattia, come il cancro o anche per gli effetti di un trattamento di chemioterapia che compromette la riserva ovarica.
In che consiste la vitrificazione?
Innanzitutto si esegue uno studio sulla
riserva ovarica della donna attraverso un’analitica ed un’ecografia, in modo da ottimizzare il trattamento. Poi si sottomette la donna ad una stimolazione ed un prelievo ovocitario, cui durata è di circa 10-12 giorni. Dopodichè si congelano gli ovuli attraverso la tecnica propriamente detta di “vitrificazione”, in pratica un tipo di congelamento ultra rapido che consiste nel sommergere gli ovuli (o anche gli embrioni) in azoto liquido ad una temperatura di -196°C.
Il tasso di sopravvivenza degli ovociti al descongelamento in Barcelona IVF è del 95%.
Quanti ovuli bisogna vitrificare?
Gli studi dimostrano che si dovrebbero ottenere almeno 8/10 ovuli prima di ottenere un tasso di riuscita ragionevole. L’ideale sarebbe riuscire ad ottenerli tutti in un solo ciclo però se così non fosse, la paziente può ripetere nuovamente il trattamento senza che questo le causi nessun tipo di inconveniente.
Gli ovociti vitrificati si possono mantenere in congelamento fino a che la donna decida di usarli, sempre e quando sia prima dei 50 anni d’età.