In occasione della Giornata internazionale della donna e della bambina nella scienza, abbiamo intervistato una delle nostre dottoresse 👩⚕, la Dottoressa Lin, per conoscere da vicino la sua storia, quando ha scoperto che il suo sogno era diventare una dottoressa e come vede il ruolo che la scienza ha nella società odierna:
1. Quando eri una bambina, avevi chiaro che volevi diventare un medico? Puoi dire di aver realizzato il tuo sogno?
Fin da piccola volevo fare il medico. Non ho mai giocato con le bambole. Avevo sempre a portata di mano il kit del dottore, insieme ad un gioco che ricordo bene, veniva fornito con uno scheletro e tutti gli organi, i libri del corpo umano, ecc. Essendo ora un medico posso dire di aver realizzato il mio sogno cosi da potermi dedicare a ciò che più amo nella mia vita.
2. Quando hai iniziato a studiare medicina, il tuo obiettivo era già quello di specializzarti nella riproduzione assistita o come ci sei arrivata?
Quando inizi a studiare medicina penso che sia molto difficile sapere esattamente quale specializzazione vorresti fare. Almeno nel mio caso, sapevo di voler trattare con il paziente (ci sono molte specializzazioni in cui quel tratto ravvicinato non è necessario), ma la verità è che non immaginavo che sarei finita ad occuparmi di riproduzione assistita . È stato con il passare del tempo, dopo aver appreso la mia specialità che ho capito che volevo dedicarmi a questo.
3. Avendo raggiunto il tuo obiettivo di diventare un medico, qual è il tuo sogno attuale come professionista? Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Dato che io ho realizzato il mio sogno, quello che mi piace di più del mio lavoro è poter aiutare i miei pazienti a realizzare il LORO sogno di essere genitori. Mi fa piacere sapere che le mie pazienti si sentono accompagnate ed accudite, e che, naturalmente, rimangono incinte.
4. Pensi che le bambine sognino più di prima le professioni legate alla scienza?
Penso che le bambine abbiano sempre sognato professioni legate alla scienza, ma in passato non ci sono stati forniti né gli strumenti né la formazione per lavorare nel settore scientifico ma più in quello umanistico.
5. C'è qualche scienziata storica che ti ha ispirato nella tua vita o che hai come riferimento?
Marie Curie e Rosalind Franklin mi hanno sempre suscitato molta ammirazione, ma non direi nemmeno che siano state un punto di riferimento. Non ho mai preteso di essere una grande rivoluzionaria in medicina, dato che mi è sempre piaciuto molto di più essere vicino al paziente.
6. Che ruolo ha la scienza nella società odierna? Pensi che il suo protagonismo aumenterà?
La scienza, più che mai, è sulla bocca di tutti ed è essenziale per lo sviluppo della società in tutti gli aspetti. La scienza, ed in particolare la medicina, ci permette di progredire, creare un maggiore benessere e una popolazione più forte e più sana.
7. Verso dove pensi che stia andando il futuro della riproduzione assistita? Quali nuove possibilità si aprono in questo campo?
Il futuro è rivolto soprattutto a riuscire a fornire una soluzione al problema dell'invecchiamento ovarico e alla qualità degli ovuli, poiché è il più grande fattore limitante che abbiamo per migliorare i risultati delle tecniche di riproduzione assistita. Esistono varie linee di ricerca come l'attivazione follicolare in vitro, i trasferimenti mitocondriali, il trasferimento del fuso, ecc.
Grazie alle scienziate di ieri, oggi e domani per aver reso il mondo un luogo incredibile.
Da Barcelona IVF vi auguriamo una felice Giornata internazionale della donna e della bambina e incoraggiamo le bambine di oggi che amano la scienza e sognano di essere scienziate che inseguano il loro sogno, che il domani le sta aspettando e siamo fiduciose che potranno ottenere tutto ciò che si propongano di raggiungere.