La maggioranza delle coppie italiane che si reca all'estero per procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA) si sottopone a tecniche permesse anche nel nostro paese. Lo dimostrano i dati di una ricerca pubblicata recentemente sulla rivista Human Reproduction. Secondo questo studio, solo il 40% delle coppie italiane che si sposta fuori dai confini nazionali per la PMA, si sottopone alla fecondazione eterologa o alla diagnosi genetica preimpianto , pratiche vietate in Italia dalla legge 40 sulla fecondazione assistita. Ben il 60% delle coppie italiane che va in altri Paesi per la PMA non si sottopone lì a procedure proibite in Italia, ma piuttosto a tecniche che verrebbero applicate anche nei centri italiani.
Il 43,6% ha dichiarato di preferire comunque un centro estero per ricevere questi trattamenti perché ritiene che la PMA sia più efficace in paesi dove esistono leggi più liberali e, quindi, dove probabilmente ci sono esperienza e tradizione mediche maggiori più estese.