Cos’è l’ibridazione in situ a fluorescenza (FISH)?

La tecnica FISH (Fluorescence In Situ Hybridization) è una tecnica di diagnostica molecolare che permette l’identificazione e la localizzazione in situ di specifiche sequenze di DNA nei cromosomi. Il suo obiettivo principale è rilevare anomalie cromosomiche come aneuploidie, duplicazioni, delezioni e traslocazioni. Per individuare queste anomalie, si utilizzano sonde fluorescenti – brevi frammenti di DNA – che si legano a specifiche sequenze del DNA ed emettono fluorescenza quando vengono osservate al microscopio a fluorescenza. 

Questa tecnica è ampiamente utilizzata in campo medico, ma nel contesto della procreazione assistita viene impiegata principalmente per l’analisi degli spermatozoi, la diagnosi genetica preimpianto (PGT) e lo studio delle cellule fetali

La tecnica FISH si esegue in tre fasi fondamentali:

  1. Fissazione del campione (spermatozoi, cellule embrionali, cellule fetali, ecc.) su un vetrino. 
  2. Aggiunta delle sonde fluorescenti che si legano ai cromosomi bersaglio.
  3. Analisi mediante microscopia a fluorescenza. 

Come si rilevano le anomalie cromosomiche?

  • Aneuploidie: sono alterazioni del numero di cromosomi. Una delle più note è la sindrome di Down, in cui invece di esserci 2 copie del cromosoma 21, ce ne sono 3. In questo caso, la FISH mostrerà tre segnali sul cromosoma 21, anziché 2.
  • Delezioni e duplicazioni: si rilevano attraverso l’assenza o l’eccesso di fluorescenza in regioni specifiche dei cromosomi. 
  • Traslocazioni: è un’anomalia genetica in cui un segmento di cromosoma si rompe e si unisce a un altro cromosoma. La FISH identifica queste alterazioni attraverso lo spostamento dei segnali fluorescenti su cromosomi non corrispondenti. 

La tecnica FISH è un metodo diagnostico rapido, specifico e molto versatile, poiché può essere utilizzato sia nell’analisi dei gameti che degli embrioni. Tuttavia, presenta alcune limitazioni, tra cui il fatto che può analizzare solo un numero limitato di cromosomi (tra 5 e 9) e che è una tecnica distruttiva, pertanto le cellule analizzate non possono essere riutilizzate nei trattamenti successivi.  

Quando è indicata questa tecnica?

  • In pazienti con fallimenti di impianto in cicli precedenti con ICSI convenzionale. 
  • In casi di aborti ricorrenti.
  • Uomini di età avanzata.
  • In presenza di precedenti gravidanze con anomalie cromosomiche. 
  • In pazienti sottoposti a radioterapia o chemioterapia. 
  • In casi di infertilità di origine sconosciuta. 
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